martedì 10 marzo 2009

Solidarietà all'onda antifascista torinese


Con questo comuicato esprimiamo la nostra solidarietà a tutt* gli student* antifa torinesi che nella giornata di ieri sono statI violentemente caricati dalla polizia all’università di Palazzo Nuovo, dove, per l’ennesima volta, in seguito all’ennesima provocazione dei neofascista del FUAN, un gran numero di antifascisti si è mosso per scongiurare che gli spazi dell’università fossero occupati dai “camerati”. Riteniamo inaccettabile che, per l’ennesima volta, le stesse forze che dovrebbero garantire l’ordine, le forze che in teoria dovrebbero impedire il riunirsi di gruppi neofascisti, abbiano protetto i camerati, da una più che leggittima contestazione antifascista, caricandola pesantemente ed accanendosi sui singoli. Esprimiamo solidarietà anche ai fermati e agli arrestati.

ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!

Di seguito riportiamo la crocaca dell’accaduto tratto da infoaut.org:

Dopo Milano , Padova e Cagliari , tocca a Torino. La polizia entra nelle strutture universitarie per difendere un ceto poltico di neofascisti in cerca di legittimazione e procacciamento di voto per garantirsi nuove poltrone nel Senato studentesco da cui gestire fondi e lobbying sui soldi pubblici. Quest'oggi i fascisti del Fuan si sono ripresentati nei locali dell'università di Torino, improvvisando un banchetto nell'atrio di Palazzo Nuovo per le imminenti elezioni universitarie.
In città come all'università, negli anni, non è mai stato concesso alcuno spazio e agibilità politica all'estrema destra, quindi la presenza di questi personaggi non ha potuto che essere avverti dagli studenti e dalle studentesse dell'Onda come un'inaccetabile provocazione. Fin dalle prime ore della mattinata si è formato un presidio spontaneo antifascista, di fronte al quale si è interposta la celere.
Non diversamente dal passato anche quest'oggi la questura ha militarizzato l'ateneo. Il presidio antifascista, provvisto dello striscione "fuori i fascisti dall'università", ha scandito cori e slogan, denunciato la natura fascista del Fuan, ritenendo tra l'altro inaccettabile non solo la presenza dei fascisti ma anche quella della polizia, come sempre a protezione dell'estrema destra. Di fronte alla persistenza degli studenti antifascisti, presenti in gran numero (almeno 400), che hanno lanciato uova in direzione dei fascisti e acceso fumogeni colorati, la polizia ha pesantemente caricato, selvaggiamente, dando luogo a una caccia all'uomo estesasi lungo tutto l'atrio e oltre. La celere si è accanita su ogni studente o studentessa capitato a tiro, facendo diversi feriti. Durante le cariche le forze dell'ordine hanno eseguito 5 fermi, portando gli studenti in questura e facendo tramutare 2 fermi in arresti.
Dopodichè l'Onda antifascista è uscita da Palazzo Nuovo, dirigendosi in corteo spontaneo verso il rettorato dell'università, il quale è stato poi occupato. Si è tenuta una conferenza stampa nei locali occupati, durante la quale si è denunciata la violenza delle cariche della polizia e l'inaccettabilità della presenza di forze neofasciste all'università, richiedendo l'immediata liberazione degli studenti fermati ed esigendo una presa di posizione del rettore Ezio Pelizzetti. Gli studenti sono ancora in occupazione e la manterranno finchè il rettore non si presenterà. Tanti gli attestati di solidarietà dai soggetti sociali del panorama di movimento nazionale e cittadino.
Quelle di oggi non sono che scene già viste: a Torino, come in altri atenei (e la tendenza sembra aumentare in progressione) esiste una irriducibilità politica antifascista che intorno a poche ma essenziali parole d'ordine difende spazi di tolleranza e vivibilità altra cui tanti pezzi di società sembrano ormai aver rinuciato.
Solo poche settimane fa tre studenti di questo ateneo sono stati condannati a 1 anno di detenzione (uno di loro senza il beneficio di condizionale - dispositivo pure utilizzatogli contro retroattivamente) per le stesse ragioni che oggi hanno portato decine di studenti a frapporsi alla presenza intollerabile delle forze dell'ordine, le stesse che un mese fa militarizzarono tutta via Po per proteggere lo svolgimento separato di un'inaugurazione d'anno accademico che non s'aveva da fare.
Rettore e autorità accademiche non si rassegnano, continuano con la loro governance di miseria, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, rifutandosi di assumere un'indicazione precisa che giunge dalla parte più consistente e attiva della popolazione studentesca: "Fuori i fascisti dall'università!" No alla militarizzazione degli spazi!"
Gli eventi di oggi sono solo un'avvisaglia perché hanno annunciato la loro intenzione a candidarsi con una lista paravento anche i neo-nazisti locali di Casa Pound Torino sotto il nome bucolico di "Arcadia". Staremo a vedere..

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