mercoledì 18 marzo 2009

Pecora Nera N°6


Scusate l'assenza di questi giorni...vi presento il nuovo numero di Pecora Nera, il primo con 8 pagine. Eccovi l'editoriale:

Marcia sulla costituzione
61 anni fa’ il popolo italiano decise di vivere secondo principi repubblicani e non più monarchici. Un’assemblea Costituente scrisse la costituzione italiana, documento che avrebbe avuto il mero compito di certificare i valori e le leggi fondamentali del nuovo stato. Gli italiani hanno sempre creduto in ciò che i loro predecessori hanno deciso per loro. E’ passato del tempo, ma non così tanto da dimenticare il significato assunto dagli avvenimenti del 1948.
L’Italia perse la guerra e il Fascismo perse ogni significato. La guerra ingiusta, voluta da un regime ingiusto, ebbe fine. Gli anni successivi furono promotori di una nuova era. La legge, la giustizia, l’uguaglianza, la libertà, l’unità e l’aggregazione degli interessi comuni sono fra i principi guida. Ma fondamentali sono anche la suddivisione dei poteri e la Democrazia. Ma si sa che le cose non vanno sempre come si spera. Alcuni aspetti di questa era vanno riconsiderati e aggiustati. Il popolo, secondo il principio democratico, detiene il potere, avendo il diritto di scegliere chi curerà i suoi interessi. Secondo gli ultimi eventi, sembrerebbe che abbia optato per chi tutela, in realtà, i propri interessi personali. Fra la XV e la XVI legislatura, attraverso le elezioni politiche del 2008, qualcosa è cambiato. Secondo le pretese della Costituzione, il razzismo e la discriminazione non rifioriranno, il pluralismo politico sarà rispettato, la giustizia farà il suo corso, il Parlamento non sarà marginalizzato tutti i poteri non si concentreranno nelle mani di un capo politico, padrone della volontà popolare. La non conformità di una legge o di un atto avente forza di legge alla Costituzione viene definita come incostituzionalità. Contrariamente al principio costituzionale, l’ultima legge elettorale ha riformato il principio democratico; una pulizia etnica dell’opposizione politica e sociale è stata messa in atto attraverso una legge ignobile. La compressione del pluralismo sembra essere uno dei più gravi affronti alla Costituzione. Il “tema della sicurezza” è un altro punto focale ed ha assunto un ruolo fondamentale durante l’ultima campagna elettorale. La Destra si sente in dovere di difendere il suo popolo dallo straniero, o per meglio dire da gruppi sociali deboli, considerati causa del forte tasso di criminalità. Le politiche “razziali” odierne ricordano tanto quelle fasciste, ma assumono una connotazione meno aggressiva dal punto di vista pratico. L’introduzione di un nuovo diritto penale infligge, a chi no ha la pelle bianca, pene più dure rispetto a chi ce l’ha. Oltre al fatto di derogare al principio dell’uguaglianza razziale, l’iniziativa della Lega, riguardante una tassa per il rilascio dei permessi di soggiorno ai cittadini clandestini è un chiaro segno di non rispetto della Costituzione. Si tratta, infatti, di un’imposta e, come ben sappiamo, essendo tale, dovrebbe essere legata ad una capacità contributiva. Di fatto però, essa non si riferisce al solo fatto di essere una persona (imposta di capitazione). Le imposte di capitazione in Italia sono incostituzionali. Inoltre, l’abuso dei decreti legge (strumento riservato a casi di emergenza) da parte dell’esecutivo sembrerebbe essere un altro fenomeno incostituzionale. L’esempio più sorprendente è il dl tramutato nella legge 133/2008. La svalutazione dell’importanza dell’istruzione pubblica assume una doppia valenza relativamente al tema dell’incostituzionalità: oltre ad essere un abuso del dl, intacca il principio dell’uguaglianza fra cittadini. E’ chiaro che le battaglie intraprese dalla Destra mirano alla vittoria di una guerra ideologica contro principi necessari e fondamentali della nostra sociètà. Ma tali principi sono figli di un’altra guerra, pratica e devastante, che sembrava aver insegnato molto. Un’esperienza che mai si dovrebbe ripetere e che avrebbe dovuto cancellarne i suoi valori. A coloro che si sentono indignati da questa incostituzionalità, a coloro che non sentono soddisfatti i propri interessi e a coloro che si sentono deboli e subalterni diciamo: Contro informatevi e istruitevi, “perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza”! La guerra non è ancora stata vinta!

SCARICA IL NUMERO 6

Nessun commento:

Posta un commento