giovedì 4 febbraio 2010

Solidarietà ai lavoratori!

Tutti in piazza domani per lo sciopero generale:
(cliccaci sopra per leggerlo chiaramente)

martedì 2 febbraio 2010

Pecora Nera n1 Anno 2


Ebbene sì, l'anno ricomincia e ricomincia anche Pecora Nera! Con una nuova grafica, ripartiamo dal primo numero...
Vi lascio qui con l'editoriale e il file da scaricare...buona lettura!

Questo utile razzismo!

In questi giorni l’attenzione del dibattito politico è tornata ad incentrarsi, prepotentemente, sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione, “grazie” ai fatti di Rosarno. La cittadina calabrese è stata infatti teatro di una vera e propria rivolta dei lavoratori di colore contro lo stato di degrado e umiliazione in cui sono tenuti a vivere: si sono ribellati non solo per via delle disumane condizioni di lavoro e di domicilio, ma anche per via dei trattamenti ricevuti da parte dell’amministrazione pubblica locale, totalmente insensibile alle loro sofferenze e al loro stato di bisogno aggravato. La popolazione di Rosarno ha reagito violentemente alle dimostrazioni di protesta dei cittadini immigrati, non considerando minimamente le vicissitudini personali e dunque la legittimità delle dimostrazioni.

L’ autorità statale si è subito affrettata a condannare questi atti di violenza e a criminalizzare l’atteggiamento violento dei rosarnesi, che subito è parso agli occhi dell’opinione pubblica velato di connotati razzisti. Visti i continui attacchi perpetrati dallo stesso governo a danno del diritto di libera circolazione sancito dalla Carta dei Diritti dell’Uomo questo sembra un controsenso. Perché adesso si condanna il razzismo, se fino ad ora non si era fatto altro che promuoverlo? La reazione del governo ai fatti di Rosarno è la dimostrazione di come le pessime condizioni di chi emigra in Italia per scampare alle condizioni delle proprie terre di origine (condizioni tra l’altro causate da politiche che vedono i paesi occidentali come più o meno responsabili) sia non solo disastrosa dal punto di vista dei diritti non riconosciuti, ma sia anche arbitrariamente causata dai politicanti. Se essi sono in grado di rifiutare il razzismo in occasioni come queste, ma continuano nei fatti a sostenerlo (come non citare Umberto Bossi), significa che la nostra classe politica ottiene di benefici da un clima di razzismo.

Quali sono questi benefici? Uno su tutti: la possibilità di poter utilizzare un gruppo sociale nuovo, quale quello degli immigrati, come capro espiatorio di tutti i disagi e le ingiustizie che caratterizzano l’Italia di oggi. La colpa non è mai dello stato inaccettabile delle condizioni dei lavoratori; la colpa non è mai delle banche, perenni sanguisughe; la colpa non è mai dei nostri politici inetti che tutto fanno meno che occuparsi seriamente della gente; la colpa non è mai delle grandi aziende che non esitano a buttare sul lastrico migliaia di famiglie per salvarsi il culo. La colpa è sempre degli immigrati: è colpa loro se non si trova lavoro, e non dei padroni che non hanno alcun interesse a crearlo. Questa forma infame di populismo fu applicata per la prima volta nella storia da Adolf Hitler nei confronti degli ebrei. Doveroso ricordarlo. L’unico aspetto in cui questo populismo differisce da quello hitleriano è costituito dal fatto che le finalità del populismo di allora consistevano nell’ eliminazione fisica degli accusati, mentre il populismo di oggi risponde ad uno scopo utile ai padroni. Questo scopo è la creazione di nuove guerre tra poveri,che incanalano la rabbia del lavoratore italiano non sulla sua condizione di sfruttato, ma per l’appunto sull’immigrato, impedendo così al proletariato italiano di prendere coscienza di classe. Precisamente quello che è successo a Rosarno.

E’ ora che tutti gli sfruttati, indipendentemente dal colore della loro pelle, si ribellino a questo stato di cose e comincino a indirizzare la loro rabbia sui veri responsabili di questo stato di cose. E’ ora di dire basta a tutto questo.




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