lunedì 9 marzo 2009

Berlusconi-Gheddafi


E' argomento di forte attualità quello degli accordi tra Italia e Libia, tra il nostro Silvio e il buon Gheddafi...questo articolo ripercorre gli ultimi avvenimenti, e la triste storia di una continua violazione dei diritti umani...a voi:

Milioni di euro contro i diritti umani: la cooperazione Italia-Libia

Il 30 agosto del 2008 il nostro Presidente del Consiglio ha firmato l’ennesimo accordo di collaborazione tra la Repubblica Italiana e la “Grande Giamahiria araba libica popolare socialista”.
Questo trattato non è altro che l’ultimo di una lunga serie, il punto d’arrivo di dieci anni di accordi, dieci anni in cui nulla si è fatto per salvaguardare i diritti umani.
Alla fine del 2007, mentre il leader libico, Gheddafi, confermava pubblicamente di voler attuare deportazioni di massa, fu firmato un accordo tecnico tra le due parti, che prevedeva il pattugliamento congiunto del mediterraneo da parte dei due paesi, su navi italiane a comando libico. Tale accordo non è ancora stato reso pubblico e non è ancora operativo, anche se alla fine del 2008, all’interno del rifinanziamento delle missioni militari italiane, 5 milioni di euro vengono riservati, per il primo semestre 2009, a tale pattugliamento. Ciò che potrebbe accadere ai migranti non è affatto rassicurante, infatti la Libia non possiede una legislazione che garantisca l’asilo politico a chi spetta, le sue carceri non tutelano nemmeno in minima parte i diritti umani. I migranti catturati potrebbero finire ammassati in carceri con celle contenenti anche 200 persone, tra donne, bambini, anziani, intere famiglie; oppure venire direttamente rimpatriati nei loro paesi di origine, con il rischio di persecuzioni e torture che potrebbero portare fino alla morte.
Tornando al trattato di amicizia del 30 agosto dello scorso anno, nulla è cambiato in fatto di diritti umani, nessun articolo li tutela e nessuna pressione è stata fatta dall’Italia affinché la Libia tutelasse tali diritti, viene solo menzionata la Dichiarazione Universale dei diritti umani, ma non viene citato nessun trattato vincolante né viene istituito nessun organo di controllo, affinché tali diritti vengano rispettati. Sono previsti cospicui finanziamenti in favore della Libia per la costruzione di un sistema di controllo dei confini, il tutto per riuscire ad arginare il problema dell’immigrazione clandestina. Considerando la completa mancanza di tutela dei diritti umani in terra libica, possiamo solo immaginare cosa potrebbe succedere ai migranti che verrebbero fermati. In questo modo l’Italia si renderebbe direttamente complice delle violazioni dei diritti umani, complice in quanto, attraverso i cospicui finanziamenti, concorrerebbe maggiormente agli arresti, alle torture e ai maltrattamenti dei poveri migranti. Nessuna chiarezza è stata fatta riguardo alla sorte delle persone che verranno fermate sia in terra libica, sia durante i pattugliamenti marittimi.
In questo modo l’Italia sembra che cerchi di spostare il problema dell’immigrazione irregolare, allontanarlo dai suoi territori e spostare le violazioni dei diritti umani in un altro Paese, come se ci si volesse lavare la coscienza, non sentendoci responsabili di quanto avviene e avverrà in Libia. Ma elargire cospicui finanziamenti non sarà sufficiente a lavarsi la coscienza.
Siamo tutti figli della stessa terra, siamo tutti umani, non possiamo permettere tutte queste violazioni dei diritti umani.

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