giovedì 9 aprile 2009

Sciopero virtuale

Scusate se in questo periodo il blog non è stato aggiornato, ma purtroppo tra elezioni, riunioni per il giornalino e altro il tempo è stato davvero poco. Inoltre volevo aspettare il risultato ufficiale delle elezioni per informare tutti coloro che leggono questo forum, ma bisognerà aspettare ancora un pò per questo, magari poi vi spiegherò bene il perchè....ora -anche un pò per scaramanzia- parliamo un d'altro, eccovi un bell'articolo sullo sciopero virtuale...a presto!

Lavoratori: preparate la fascia, arriva lo sciopero virtuale!
Che il governo fosse paladino della Carta Costituzionale è certo ma che addirittura riuscisse a tutelare due diritti costituzionali nello stesso provvedimento questo è veramente meraviglioso. Qualcuno sarà stupito, qualcuno esterrefatto, qualcuno magari incredulo, ma si tratta della pura realtà. Basta dare un’occhiata al sito del governo e verificare la notizia del 27 febbraio 2009: “Il Consiglio ha approvato il seguente provvedimento su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi: un disegno di legge per il conferimento al Governo di una delega diretta a realizzare un migliore e più effettivo contemperamento tra esercizio del diritto di sciopero e tutela dei diritti della persona e dell’impresa, entrambi tutelati dalla Costituzione; l’obiettivo principale del provvedimento è quello di dar vita, con specifico riferimento al settore dei trasporti e come previsto nella maggioranza dei Paesi industrializzati, a un sistema di buone relazioni nel mondo del lavoro basato su libertà e responsabilità, affidando a particolari percorsi di prevenzione dei conflitti (procedure di “raffreddamento”, conciliazione) lo sviluppo del diritto allo sciopero e delle relative prassi, evitandone un utilizzo abnorme. Tra i punti salienti della delega vi è la previsione della disciplina del ricorso all’istituto dello sciopero virtuale, che potrà essere reso obbligatorio per determinate categorie professionali che erogano servizi strumentali o complementari nel settore dei trasporti”. Ecco qua, come volevasi dimostrare, con un solo provvedimento il Governo è riuscito a tutelare due diritti nello stesso momento. Da una parte la tutela del diritto di sciopero e dall’ altra la tutela del diritto del cittadino a poter esplicare tutte le sue attività, senza che qualcuno lo possa impedire. Pensandoci bene, in effetti, ci capita spesso di sentire alle fermate degli autobus, durante le giornate di sciopero, qualche commento non troppo gradevole nei confronti degli autisti, cioè dei lavoratori in protesta. Probabilmente l’esecutivo ha voluto dar voce a queste persone e ha deciso di dar vita a questo provvedimento. Allo stesso tempo però, il Governo, si è dimenticato l’ accezione del termine sciopero, cioè la sospensione da parte del lavoratore della sua mansione con la conseguente creazione di disagio per l’ utenza, ossia per coloro che fruiscono dei servizi. Il tentativo è chiaramente quello di eliminare il disagio snaturando totalmente il valore dello sciopero. Il modo per fare ciò è lo “sciopero virtuale”, l’ ultima grande invenzione della destra, l’atto per cui il lavoratore dimostra di essere in sciopero indossando una fascia al braccio; ciò permette di cogliere in pieno il valore del detto “la botte piena e la moglie ubriaca”, ossia nessun disagio e allo stesso tempo i lavoratori in protesta. Alla faccia della coscienza di tutti i lavoratori e del coinvolgimento collettivo di tutti i cittadini nelle questioni socio-lavorative del Paese. Si tratta di un attacco frontale al diritto di sciopero, nascosto da una falsa volontà di tutela dei diritti dei cittadini per quanto riguarda, ad esempio, la libertà della circolazione del cittadino. L’ennesimo provvedimento del governo contro i lavoratori che ha, come chiaro obiettivo, la forte limitazione del diritto di sciopero e il ridimensionamento del ruolo dei sindacati, in un’ottica di forte scoraggiamento del lavoratore alla partecipazione attiva per la creazione della sua condizione di lavoro.

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