lunedì 23 febbraio 2009

G8 a casa nostra!


Quest'anno il G8 sarà proprio qui a casa nostra, nell'isola della Maddalena. Vari Movimenti stanno già lavorando da tempo per adoperarsi contro questo vertice, e anche noi studenti stiamo cominciando a muoverci per cercare di portare una grossa manifestazione qui in Sardegna, cercando di unire -cosa assai difficile- tutti gli altri movimenti.
Dal Numero 4 di Pecora Nera vi propongo questo articolo:

Ingiustizie a casa nostra

Quest’anno, più precisamente dall’8 al 10 di luglio, il summit G8 si terrà alla Maddalena. I sette paesi più industrializzati e influenti del mondo si riuniranno, e con essi la Russia, che è undicesima nelle statistiche dei paesi più industrializzati, per decidere a tavolino quali saranno le sorti del globo. In questo modo i rappresentanti di Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Canada e Russia si troveranno faccia a faccia e discuteranno su importantissime questioni di politica internazionale, strategie globali di mercato. Tradotto nella pratica, otto paesi tireranno le somme e disegneranno i futuri assetti del mondo. La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è con quale legittimazione solo otto paesi decidano per l’intera popolazione mondiale. La risposta è semplice, la legittimazione proviene dalla forza politica e dall’influenza che questi paesi esercitano verso il resto del mondo, che volente o no si dovrà adeguare al potere del G8.

Il summit del G8 si tiene ogni anno e genera non poche polemiche. Una massa di manifestanti si da appuntamento tutti gli anni per dimostrare il suo malcontento, per dimostrare all’opinione pubblica che otto non valgono una moltitudine, che le sorti della popolazione mondiale non possono essere nelle mani di una così stretta cerchia di potenti. I manifestanti si possono organizzare in vari gruppi, come i “no-global” o i “black-block”, ma sono numerosi i casi di persone che, spinte dalla loro giustizia morale, si avvicinano alle manifestazioni e marciano come singoli accomunati dalla volontà di far vedere, agli occhi dell’opinione pubblica, la palese ingiustizia che si sta compiendo.

Come detto prima, quest’anno è arrivato il turno della Maddalena, base strategica per un summit del genere data l’impossibilità, per i manifestanti, di recarsi in tale sede e protestare. La strategia organizzativa del G8 è ottima, la riunione sarà in un’isola, quindi sarà impossibile arrivarci. Non dobbiamo arrenderci e dobbiamo riuscire a organizzarci perché il dissenso è un diritto e manifestarlo dovrebbe essere un dovere, noi studenti ci dobbiamo porre come il collante che unisce i vari movimenti anti-G8, organizzare una manifestazione in Sardegna è doveroso, per fare in modo che l’opinione pubblica veda che neanche noi vogliamo un mondo fondato su ingiustizie e supremazie, un mondo dove le nostre azioni e il nostro futuro sono nelle mani di otto persone.



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