martedì 12 maggio 2009

Manifestazione contro l'omofobia

Qui sicuramente ci saremo:

CAGLIARI 16/05/2009 P.zza Garibaldi ore 17.30
Il 17 maggio è la Giornata mondiale contro l'omofobia (IDAHO – International Day Against Homophobia), in più di 40 paesi d'Europa e del mondo, perché in quella data, nel 1990,l'Assemblea generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha cancellatol'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali. L'Omofobia è qualunque giudizio negativo nei confronti dell'omosessualità, comprese tutte le convinzioni personali e sociali, quale la convinzione che l'omosessualità sia patologica, immorale, contronatura, socialmente pericolosa, invalidante. L'Omofobia è analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo, al sessismo. Essa si manifesta, nella sfera pubblica (lavoro, istituzioni, cultura) come in quella privata, sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidi, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico e di dogmatismo religioso. L'omofobia in Italia è fortemente radicata. Numerose sono le dichiarazioni pubbliche di esponenti politici e religiosi esplicitamente avverse alle persone omosessuali. Persino l'Unione Europea accusa la chiesa cattolica di imporre una religione di stato omofobica e la politica italiana di seguirla. Nel 2008 il vaticano si è espresso contro la depenalizzazione dell'omosessualità proposta dall'ONU, mostrando così di essere a favore di sanzioni, torture, pene (addirittura capitali in 10 paesi islamici) comminate alle persone GLBT nei 91 paesi in cui l'omosessualità è reato. Anche in Sardegna le violenze contro gli omosessuali si verificano da sempre, ma solo negli ultimi tempi la stampa sta dando maggior rilievo agli episodi di omofobia segnalandone quelli almeno più eclatanti: il violento pestaggio di un ragazzo a Villacidro, la morte poco chiara di un uomo nei parcheggi della fiera di Cagliari, il giovane aggredito e stuprato in provincia di Olbia, i gay presi a fucilate nella spiaggia di Platamona. Questi ed altri episodi di violenza nei confronti delle persone omosessuali sono solo la punta di un iceberg sommerso di violenze “minori” e quotidiane, di soprusi sottili, di ricatti, di violenze psicologiche. La battaglia contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia deve rivestire un significato che vada ben oltre la rivendicazione dei diritti di una parte della popolazione. Si tratta infatti di contrastare l’azione della chiesa e dello stato, strumenti e insieme complici non solo dell'omofobia dilagante in Italia ma anche degli attacchi perpetrati contro tutto ciò che (come divorzio, aborto, riproduzione assistita e unioni civili) pare minare un presunto ordine, naturale, irremovibile e indiscutibile, presentato come il prodotto di leggi naturali o divine, ma che, in realtà, è semplicemente una conseguenza della cultura eterocentrica, sessista e patriarcale su cui si fonda la nostra società. Assemblea per la giornata mondiale contro l’omofobia

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