
Ateneo: il neo Rettore in carica dal 5 Ottobre: "Tasse più basse per i più meritevoli". Nel 2009 40 mila iscritti.
MELIS: Chi non studia paga di più
e MISTRETTA dà l'addio in anticipo
Gli universitari: "Così si elitarizzano le facoltà. Aumentano le rette solo per recuperare fondi".
«Premi per gli studenti virtuosi e disincentivi per i meno meritevoli». Ecco, in fatto di tasse, la filosofia del neo Rettore dell'Ateneo cagliaritano, Giovanni Melis, alla sua prima uscita ufficiale in via Università per presentare lo staff che lo affiancherà per tutto il suo mandato fino al 2012. In pratica, rette più alte per chi studia poco o niente. «Dovremo ragionare non più solo sul reddito ma anche sul merito - ha motivato lui - è un approccio necessario per invertire la tendenza del 20 per cento di studenti (quest'anno gli iscritti sono quarantamila) che, iscritti al primo anno, non superano nemmeno un esame». «Come idea è apprezzabile - ha commentato Enrico Lallai, rappresentante degli studenti della facoltà di Lettere - certo, bisogna vedere come si tradurrà nei fatti. Perché ogni caso è diverso». Per Matteo Quarantiello (Ingegneria), rappresentante degli studenti nel Consiglio di amministrazione dell'Ateneo, «ci troviamo di fronte a una elitarizzazione dell'Università. A fronte dei tagli, con l'aumento delle tasse si peggiora solo una situazione già compromessa. Cos'è poi la meritocrazia? Non si può sparare nel mucchio, anche perché, in genere, tra i cosiddetti meno meritevoli, rientrano i meno abbienti e chi proviene da realtà sociali difficili». La mette sul piano dell'opportunità Vincenzo Fortunato, rappresentante di Medicina: «L'Università di Cagliari è declassificata, ci sono pochi soldi. L'unica cosa che può fare un Rettore per recuperare fondi, è quello di aumentare le tasse».
Del resto - sono parole di Giovanni Melis - «ci troviamo in una fase di grande difficoltà, si introducono dei parametri di valutazione che per loro natura non aiutano le università meridionali. Sono parametri che ci penalizzano, che non tengono conto del tessuto sociale. Uno è l’occupazione dei nostri laureati a tre anni dalla tesi. Eppure la capacità di acquisire risorse dai Fondi europei collaborando con le grandi imprese che, come è noto, sono al nord, non al sud. Scontiamo l’insularità, insomma. La squadra dei prorettori serve proprio a questo: a impostare le linee-guida del prossimo mandato». Cosa che il neo Rettore potrà iniziare a fare dal 4 ottobre, dalla data del suo insediamento ufficiale, in anticipo, quindi, rispetto a quella tradizionale del primo novembre.
IL 4 OTTOBRE , infatti, è la data che Pasquale Mistretta ha scelto per mettere fine al suo rettorato. «Solo per una questione di coerenza con l'Ateneo - spiega lui - l'anno accademico inizia il primo ottobre, non il primo novembre come avveniva tradizionalmente. Anche la nomina dei nuovi presidi delle facoltà è stata anticipata cambieranno i presidi delle facoltà di (Architettura, Farmacia e Scienze naturali). È giusto che l'adempimento di queste formalità avvenga con Melis, Rettore ufficiale». Ma c'è anche un altro motivo: «L'Università vive un momento difficile. Entro il 31 dicembre dicembre va stilato il bilancio, bisogna prendere decisioni sui fondi Fas. In questo modo Giovanni Melis avrà un mese in più per organizzarsi. Di questo si è detto felice, peraltro». Quanto al giorno della settimana scelto per le dimissioni, che cade di venerdì, «è solo perché finisce la settimana».